E’ un dottore che da anni vive in Florida, dove ha interessi in oltre in una decina di società, Christian Emmanuel Sanon, arrestato come la ‘mente’ dell’operazione che ha portato all’assassinio del presidente Jovenel Moise. La polizia, che ha l’assistenza degli agenti dell’Fbi e funzionari del dipartimento di Sicurezza interna inviati sull’isola dall’amministrazione Biden in risposta alle richieste di aiuto del governo haitiano, ritiene che oltre al 63enne haitiano americano, vi siano altri due mandati dell’operazione, condotta da una ventina di mercenari, in prevalenza ex militari colombiani.
L’obiettivo di Sanon, che era rientrato ad Haiti ai primi di giugno con “obiettivi politici” ed aveva reclutato il suo esercito di mercenari attraverso una società di sicurezza venezuelana con base negli Stati Uniti, era ottenere la presidenza, ha detto la polizia .
Un obiettivo esplicito in un video da lui pubblicato su Youtube, intitolato “leadership ad Haiti”, in cui denuncia gli attuali leader come corrotti e li accusa di razziare le risorse del Paese. “A loro non importa del Paese, non importa del popolo”, afferma sostenendo che ad Haiti ci sono risorse, uranio e petrolio, che vengono sottratte dai governanti.
“Nove milioni non possono vivere in questa povertà quando ci sono così tante risorse”, ha detto ancora riferendosi alle estreme condizioni di povertà in cui vive la maggioranza della popolazione haitiana. “Abbiamo bisogno di una nuova leadership” concludeva Sanon che, residente per anni in Florida, ha anche vissuto a Kansas City, in Missouri e nel 2013 ha dichiarato bancarotta.